Secondo quanto previsto dalle norme contenute nella conversione in legge del decreto "Semplificazioni", le detrazioni riconosciute dai Bonus 110% (EcoBonus e SismaBonus) sono applicabili anche nei casi di incremento volumetrico dei vecchi fabbricati residenziali se la riqualificazione energetica e la ristrutturazione dell'immobile avvengono a seguito di una demolizione.
L’art. 10 del D.L. n. 76/2020 ha infatti notevolmente ampliato l’ambito degli interventi di demolizione e ricostruzione che rientrano nella nozione di ristrutturazione edilizia e precisa che “l'intervento può prevedere altresì, nei soli casi espressamente previsti dalla legislazione vigente o dagli strumenti urbanistici comunali, incrementi di volumetria anche per promuovere interventi di rigenerazione urbana”.
Con la Circolare n. 24/E del 2020, l'Agenzia delle Entrate afferma che ai fini del Superbonus l’intervento deve riguardare edifici o unità immobiliari “esistenti”, escludendo gli interventi realizzati in fase di nuova costruzione; inoltre l’agevolazione spetta anche a fronte di interventi realizzati mediante demolizione e ricostruzione, inquadrabili nella categoria della “ristrutturazione edilizia”.
Quindi, a condizione che il titolo abilitativo contenga la qualificazione di “ristrutturazione edilizia” e non invece quella di nuova costruzione, il SuperBonus 110% spetta anche in caso di aumento di volume, fermi restando, naturalmente tutti gli altri requisiti (soggettivo, oggettivo, temporale) e l’osservanza degli adempimenti.
Sempre l'Agenzia delle Entrate, con risposta ad interpello n.12 del gennaio 2021, chiarisce la distinzione tra ristrutturazione con ampliamento senza demolizione, nel qual caso la detrazione spetta solo per la parte preesistente e non per l’ampliamento, e demolizione con ricostruzione, che al contrario dà diritto alla detrazione anche in caso di incremento volumetrico, se consentito dalle disposizioni normative urbanistiche o dagli strumenti urbanistici comunali.
